Davide Bregonzio nel 1860 è un giovane erborista ed esperto di liquori di Varese. Nello stesso anno indossa la camicia rossa garibaldina come mille altri uomini che partiranno da Genova per sbarcare in Sicilia e fare l’Unità d’Italia. In Sicilia, il giovane varesino si innamora dei profumi dell’isola e delle sue arance. Fra tante disavventure arriverà in Algeria e quando farà ritorno a Varese inventerà un elisir dal nome esotico: il Borducan. Cosa vuol dire borducan in arabo? Vuol dire arancia. Anche la parola elisir deriva dall’arabo el-iksīr e vuol dire pietra filosofale, che a sua volta deriva dal greco ξήριον, e che si traduce in polvere essiccante. Nell’immaginario comune l’elisir è legato all’eterna giovinezza, è protagonista di tanti miti che nella storia dell’uomo e degli dei del mondo antico allontanava dal corpo mortale i segni del tempo affievolendoli e cancellandoli per sempre. Così come nell’anima. E’ legata al tempo la pietra filosofale che pone rimedio ai danni dell’uomo, quel dio Tempo che invochiamo perchè spesso è troppo presto o troppo tardi, perché ci manca, perché ci fa i dispetti come in un frame di Sliding Doors, e perché vorremmo che durasse per sempre. L’elisir è legato a un’idea ambigua e pagana dell’immortalità. A quell’ebrezza che ci rende felici e belli, all’alchimia con le sue ricette, ed è inscindibile dal culto della bellezza; più recentemente rinvia alla salute, al benessere, alla medicina naturale, alla cosmesi; in ogni parte del mondo, in Oriente come in Occidente. Bregonzio, l’erborista varesino esperto di liquori e amari, inventò il suo Burdocan a base di arance ed erbe di montagna, cercandole e trovandole a Campo dei Fiori e sul Sacro Monte di Varese. Nei suoi appunti scriverà che “Si mette a macerare scorza di arancia in alcol puro per un anno…” e null’altro renderà pubblico della misteriosa ricetta che diventerà ben presto famosa come elixir, digestivo e amaro dal colore oro. Nel 1872, in Santa Maria del Monte, sulla via delle Cappelle, Bregonzio aprì un bar per produrre e servire il suo liquore, e nel 1924, quel bar, diventò una splendida palazzina liberty che oggi è il Caffè - Hotel del Burdocan. Ristrutturata, la palazzina da abitazione di famiglia è stata trasformata in un incantevole e romantico albergo con vista su valle, sui laghi di Varese e i monti. La storia dell’elixir Burdocan ha messo insieme famiglie e generazioni dallo stesso cognome, gli eredi, che hanno investito su attività complementari legate all’ospitalità, alla ristorazione, alla caffetteria, partendo dall’elixir e riconducendosi sempre a quella sensibilità che mantiene e custodisce una misteriosa ricetta e un’avventura lavorativa lunga quanto l’Unità d’Italia.
Il Caffè del Borducan
Hotel Al Borducan Varese
Via Beata Moriggi Caterina 43
21100 Varese VA
T 0332 220567