In tante culture e religioni antiche il pane rappresenta un alimento privilegiato, perchè non tutti potevano averne un pezzo. Per questo motivo era il dono più sentito e frequente che l'uomo offriva a Dio.
Il pane più antico è stato trovato in Giordania. Si otteneva macinando fra due pietre diversi cereali mescolati all'acqua ,e veniva cotto su lastre roventi.
La prima forma di lievitazione risale invece agli egizi, per diffondersi poi presso i greci e i romani. Duemila anni fa, in Palestina, ogni città aveva il suo pane. Per gli ebrei il pane azzimo aveva un valore sacro, lo mangiavano durante la Pasqua.
Nella mitologia egizia come in quella greco-romana, nella Bibbia come nei Vangeli, il pane è l'alimento che accompagna l'uomo da sempre e non sembra affatto destinato a staccarsene.
Dalla Mesopotamia all'antica Roma, fra ricostruzioni archeologiche e antropologiche il pane con le sue tante e diverse tecniche di panificazione è arrivato fino a oggi.
Ad Angera, nella splendida Rocca delle Terre Borromeo si può mangiare un pane millenario: il Panes Quadratus, la Treccia e la Tanzina, risalenti all'epoca romana.
Una leggenda racconta che Maria di Nazareth, da piccola, fu istruita da una sibilla che le insegnò a scrivere e le faccende di casa. Quella sibilla era l'unica ad avere il lievito. Maria un giorno ne trovò un pezzetto che nascose sotto l'ascella (per questo avremmo nel nostro corpo le cavità delle ascelle).
Maria portò quel lievito a sua mamma per fare il pane. Fu dunque il lievito di una sibilla a sfornare il pane della madre di Maria. Da allora il lievito diventò per sempre simbolo di coesione, unione, comunione.
.Quando il pane parte dall'Oriente e l'arte della panificazione arriva a Roma il lievito (non a caso definito lievito Madre) è quella materia naturale e “spirItuale” - quel segno positivo - che sembra contaminare e unire corpi estranei, diversi nutrimenti della natura.
Allegoricamente, il lievito unisce ed esorcizza la paura del diverso e dello straniero, accoglie e amalgama. Quella stessa necessità che avverte Dioniso nella mitologia mediterranea - il dio del vino e del fermento - che per i greci era lo straniero eccellente.
Il lievito fa crescere ingredienti diversi.
Il pane è il risultato di una crescita, come la società e la vita sociale nella sua più naturale forma di lievitazione (si pensi al Leviathan o Materia di Thomas Hobbes).
Per questo forse il pane, in ogni cultura diventa metafora sociale, alimento umano di socialità. E il fermento, appare allegoria di educazione, disciplina, politica, formazione.
Nel Nuovo Testamento, Gesù, fa sempre riferimento al pane, al grano, al lievito.
Rimarrà per sempre in noi tutti il Miracolo della Moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Il pane è metafora anche di alcune situazioni di vita.
Si può mangiare un pane di cenere e lacrime e al contrario un pane di gioia.
Si può mangiare il pane con qualcuno e sarà tuo amico, perchè il pane è il segno più evidente dell'amore di Dio. E' il corpo di Cristo.
Nel Padre Nostro si prega per avere il pane a tavola quotidianamente. Perchè se in una casa manca è segno del silenzio di Dio.
Il regno di Dio, non a caso, è un campo di grano, ed il seme gettato la sua Parola.
