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IL DOLCE DI VARESE DECLINATO AL FUTURO

2023-03-28 17:30

MARIANO SCARDINO

Food,

IL DOLCE DI VARESE DECLINATO AL FUTURO

CARLO ZAMBERLETTI E LA SUA PASTICCERIA AVANGUARDISTA

 

 

 

 

Per chi ama le genealogie e vuol risalire  a storici commercial fuori standard può arrivare alla fine degli Anni Trenta, a Varese, ad Antonio Zamberletti (conosciuto dai varesini come Carlo) l’inventore del dolce tipico della città di Varese, l’Amor Polenta, e al suo amico Gianfranco Ravasi, che per avvolgere questo dolce studiò una carta speciale sulla falsariga della famosa Carta Varese, da avvolgere con un cordino dorato, per dare più nobiltà e bellezza alla confezione e al dolce contenuto.

 

Un’ operazione ante litteram di packaging, di immagine coordinata fra contenuto e contenitore diremmo oggi, che metteva assieme già all’epoca più cose, ma una su tutte, quell’emozione che anticipa gli effetti di una bella sorpresa. E rimane pura. 

 

L’emozione, quella porta stretta - come direbbe Gide -  che attraversandola attiva l’attenzione, in questo caso una risposta emotiva che sorprende nel nome scelto per il dolce dedicato alla città (Varese non ne aveva ancora uno) avvolto nella carta simbolo della stessa città; e non tanto per persuadere a comprare il prodotto come si preferisce dire oggi, ma per cercare un modo gentile di sorprendere i varesini e i visitatori della città del Liberty. 

 

Carlo Zamberletti si era formato a Milano da Cova e a Torino da Bertola, due istituzioni nella pasticceria. Dallo storico Cavour con i pavimenti a mosaico del 1928 e le pareti affrescati da Andreoni ricavò con passione e ingegno la Pasticceria Zamberletti, un locale modernissimo e all’avanguardia per l’epoca, perché fu anche uno dei primi Caffè culturali e letterari ideati da Guido Buono, frequentati da Renata Tebaldi, Bruno Belli, Mauro Della Porta Raffo, Liala, e tanti politici, scrittori, imprenditori.

 

Fu uno dei primi  Caffè frequentato dalle donne e negli Anni Cinquanta ad avere il suo catering e i primi rinfreschi per matrimoni. Il dolce di Varese, fatto di mandorle, nocciole, uova, tre farine (la fecola, il fioretto di mais e il frumento) semplice e antichissimo, con la sua superficie ondulata e rovesciata, attingendo ai sapori genuini di una volta incontrava il futuro e il futurismo, un nuovo stile di vita nella città, in quel locale. 

 

E per chi ama le genealogie deve sapere che in questo luogo è nata anche tanta beneficenza con le Soroptimist. Il dolce di Varese porta il nome Amor declinato e tradotto anche in tante pagine di storia fatta di solidarietà.

 

 

 


 

 

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